Adeguamento spazi liturgici

Analisi dello stato di fatto

Qualora si decida di intervenire a modificare, adeguare o integrare gli spazi interni di un edificio di culto, per le esigenze liturgiche (compresi la sistemazione del fonte battesimale e l’installazione di vetrate istoriate), si faccia riferimento alle disposizioni della CEI (vedi allegato), analizzando i vari aspetti del problema, prima dell’affidamento dell’incarico ad un professionista:

  1. considerare l’opportunità di ripensare globalmente la sistemazione degli spazi di particolare significato per la proposta liturgica: a fronte di un significativo degrado o di soluzioni provvisorie non ancora sanate, la risistemazione degli spazi e dell’arredo liturgici va considerata come un progetto complessivo, sia nell’aspetto iconografico/semantico sia dal punto di vista della corretta fruizione di tutti gli elementi;
  2. verificare lo stato di fatto e il dato iconografico esistente:
      1. in un chiesa di particolare valore storico/artistico ogni modifica presuppone valutazioni approfondite, per cui è opportuno richiedere all’Ufficio per i Beni Culturali un sopralluogo;
      2. negli altri casi non si sottovaluti comunque lo stile dominante dell’edificio, nonché l’ampiezza e la coerenza del corredo iconografico esistente (ricordando che l’essenzialità di linee e forme si coniuga più facilmente con ogni preesistenza);
      3. per le vetrate, poi, si tenga presente quanto le variazioni cromatiche possano incidere sulla visibilità degli elementi e decorazioni interni all’edificio;
  3. valutare gli aspetti economici alla luce della corretta fruibilità di ogni componente: si consideri che la valenza di un edificio di culto è data essenzialmente dalla proposta liturgica che fornisce; lo sguardo e l’atteggiamento del fedele è orientato dai punti nevralgici dove le celebrazioni hanno il loro sviluppo; si evitino soluzioni dettate esclusivamente da una valutazione economica, quanto, di contro, scelte esuberanti rispetto ai materiali e nelle decorazioni.

Verifiche preliminari

  • Se non si è già provveduto in merito, ci si attivi per tempo (almeno 6 mesi prima della presentazione dei progetti) a richiedere la Verifica di Interesse Culturale (VIC), adempimento necessario, a fronte degli accordi tra lo Stato e la Chiesa cattolica.
  • Nel caso di edifici (soprattutto chiese o cappelle) costruiti di recente, si contatti in via preliminare l’architetto progettista, se ancora vivente, per un suo assenso alle eventuali modifiche, tenendo conto che, se svolge ancora attività, spetta a lui l’esecuzione del nuovo progetto
  • Soprattutto per interventi in chiese con elementi di particolare valore storico-artistico si consideri l’opportunità di bandire una gara o quantomeno un concorso di idee tra diversi artisti, rinnovando l’invito a contattare preventivamente l’Ufficio Beni Culturali, per valutare congiuntamente l’iter più consono.

Predisposizione del progetto

La realizzazione dei progetti sia affidata ad architetti o artisti di accertata competenza.
(N.B.: l’affidamento dell’incarico si concretizzi con un accordo scritto, che preveda clausole liberatorie per la realizzazione definitiva e per le eventuali modifiche)

Si provveda a presentare preventivamente all’Ufficio Beni Culturali un bozzetto dei singoli elementi, chiedendo al progettista di fornire, se possibile, anche un rendering tridimensionale.

I progetti da presentare per l’ottenimento del Nulla-Osta dell’Ordinario Diocesano e della Soprintendenza ai Beni Architettonici devono possedere carattere di esecutività. (Nel caso di interventi parziali è necessario che gli elementi siano rapportati all’esistente, con dettaglio delle distanze e proporzioni!)
Dovranno quindi essere completi di:

  1. Relazione tecnica illustrativa comprendente:
    • i cenni storici dell’edificio nel quale si intende compiere l’intervento (meglio se documentati), con la descrizione delle caratteristiche architettoniche ed artistiche, anche dell’arredo e delle decorazioni;
    • le motivazioni che sottostanno all’intervento, evidenziando in caso di sostituzione di elementi esistenti le variazioni che si originano, sia dal punto di vista della fruizione degli spazi che riguardo all’impatto estetico (vedi indicazioni in allegato);
    • la tecnica che l’artista intende seguire nella realizzazione delle opere;
    • gli specifici contenuti tematici.
    • il preventivo di spesa.
  2. Documentazione fotografica dell’esistente.
  3. Tavole grafiche e/o disegni, in scala non inferiore a 1:50, con l’opportuna contestualizzazione e il confronto tra il progetto e lo stato di fatto. (Riportare tutta la sezione grafica anche in PDF, allegando il relativo CD-ROM o DVD)
  4. Curriculum delle principali opere realizzate dall’artista.
  5. Estratto di mappa, o comunque i dati catastali (foglio e mappale) dell’edificio di culto interessato all’intervento.
  6. Provvedimento dichiarativo dell’interesse culturale, ovvero autocertificazione sostitutiva, resa ai sensi del DPR 445/00.

N.B.: – L’altare, l’ambone e la sede siano progettati o adeguati secondo un progetto unitario, anche se la realizzazione di ciascun elemento avverrà per fasi/lotti successivi.
– In caso di realizzazione di nuove vetrate, si provveda a presentare anche un campione del vetro che sarà utilizzato.

Richiesta del Nulla Osta

Il Parroco inoltra all’Ufficio Diocesano per l’Arte sacra e i Beni culturali la richiesta di valutazione e approvazione (Nulla-Osta) relativa all’intervento sul bene immobile, di cui è legale rappresentante, che sia classificato come bene culturale per l’art. 2 del D. Leg.vo 29 ottobre 1999, n°490.
La richiesta è composta da:

  1. domanda: da indirizzare all’Ufficio Diocesano per l’Arte sacra e i Beni culturali  [vedi fac-simile];
  2. documentazione ed elaborati grafici in 1 copia cartacea;
  3. formato digitale;
    Vedi alla voce: Progetto

L’UBC, dopo che la Commissione ha esaminato il progetto, e se la stessa non ha sollevato rilievi che lo impediscano, provvede a inoltrare alla competente Soprintendenza la pratica per l’ottenimento del Nulla Osta e nel contempo trasmette al Parroco il Nulla-Osta dell’Ordinario Diocesano (al fine del completamento dell’iter e della possibilità di iniziare i lavori, è necessario attendere la risposta della Soprintendenza e la riconsegna, da parte della stessa, di una copia del progetto con i timbri di approvazione).

Osservazioni della Commissione

La Commissione per l’Arte Sacra, tramite l’Ufficio per i Beni Culturali può opporre osservazioni in merito a progetti valutati non a norma, sia a progetti con prescrizioni:

  1. Progetti non a norma: il progetto che la CAS valuti da rielaborare sarà riconsegnato al Progettista, con le indicazioni necessarie. Il nuovo progetto sarà valutato in un esame successivo;
  2. Progetti con prescrizioni: nel caso in cui la CAS esprimesse delle osservazioni o richieste di modifiche, non sostanziali, in merito al progetto, l’UBC inoltrerà alla Soprintendenza il proprio Nulla-Osta a condizione, richiedendo che, in fase esecutiva, le prescrizioni siano ottemperate.

N.B.: Fine lavori: una attestazione di conformità deve essere presentata all’UBC.

Esecuzione dei lavori

  1. Ottenuti i finanziamenti e le autorizzazioni, si affidino i lavori alla Ditta prescelta, si curi che i lavori procedano in perfetta sintonia con i bozzetti dell’artista e le esigenze del Committente e che ogni imprevisto sia valutato immediatamente e congiuntamente.
  2. Eventuali varianti in corso d’opera (da motivare adeguatamente) soggette a specifico e preventivo Nulla-Osta, con gli stessi adempimenti del progetto originario.

Certificazione di fine lavori

Da trasmettere all’Ufficio Beni Culturali della Diocesi e alla Soprintendenza (se previsto), presentando:

  1. attestazione del parroco: da indirizzare all’Ufficio Diocesano per l’Arte sacra e i Beni culturali [vedi fac-simile];
  2. documentazione fotografica: dell’insieme e delle parti dell’edificio che sono state soggette ad intervento;
  3. relazione tecnica: sull’intervento, con dettaglio della completa ottemperanza delle eventuali osservazioni avanzate dalla Commissione Diocesana e dalla Soprintendenza;

N.B.:

  • la documentazione di cui ai punti B. C. va presentata in duplice copia;
  • le foto siano a colori e sufficientemente dettagliate (meglio se allegate in DVD).