Analisi dello stato di fatto
La decisione di realizzare un bene mobile per finalità di culto, di utilità o decorative (artistiche) per gli edifici di culto necessita di attenta valutazione – non solo dal punto di vista della capacità economica e dell’opportunità – dovendosi considerare anche l’inserimento in un contesto iconografico preesistente – l’eventuale collocazione in nicchie, cornici o altri spazi predefiniti – nonché l’armonizzazione stilistico-artistica dell’insieme, per cui è opportuno:
- Considerare le caratteristiche dell’edificio in cui si intende collocare la nuova realizzazione: prima di assumere qualsiasi iniziativa, si consideri la realtà su cui si intende intervenire; diverse sono le esigenze e le possibilità di intervento, se si tratta di un luogo di culto antico o di recente, oppure se l’edificio è un oratorio, una canonica o costruzione similare; la presenza di una preesistente dotazione iconografica comporta l’individuazione di uno spazio adatto alla collocazione della nuova opera, oppure la sostituzione di un manufatto e/o delle modifiche strutturali.>
- Verificare le problematiche derivanti dalla necessaria armonizzazione del contesto iconografico preesistente con un nuovo progetto: al di là, e insieme alle motivazioni cultuali, le argomentazioni estetiche non sono secondarie, e di conseguenza richiedono un’indagine approfondita e un concorso di opinioni, in ragione delle quali orientare le scelte.
- Valutare la possibilità oggettiva di un recupero di manufatti esistenti che presentino requisiti di idoneità: qualora nel territorio parrocchiale siano altre chiese poco utilizzate ma dotate di opere iconografiche che sia possibile spostare, o opere recuperabili all’uso giacenti in deposito, si valuti – piuttosto di ricorrere a nuove opere- il loro riutilizzo, a fronte di adeguato restauro.
Se l’intervento riguarda un nuovo altare, ambone, sede del celebrante, tabernacolo: si veda alla voce Adeguamento degli spazi liturgici.
Verifiche Preliminari
- Qualora si valuti di intervenire in un edificio storico (ovvero costruito da più di 50 anni), per sostituire beni, danneggiati o non più adeguati, ovvero per integrare delle lacune, si consideri le implicazioni e l’impatto del nuovo manufatto sull’impianto iconografico esistente, valutando preventivamente la possibilità dell’artista o del laboratorio prescelti di adeguarsi alle tecniche ed allo stile che possano essere ritenuti idonei alla specifica necessità.
- Nel caso di realizzazioni destinate a edifici (soprattutto chiese) costruiti di recente, si contatti in via preliminare l’architetto progettista di tale edificio, se ancora vivente, per un suo coinvolgimento nella integrazione prevista; qualora poi risulti ancora carente il piano iconografico generale, si proceda alla sua definizione, anche se le disponibilità finanziarie sono ridotte e sarà necessario procedere per gradi.
- Soprattutto per le nuove realizzazioni di un certo rilievo e comunque per i progetti compositi, si considera opportuno che venga bandita una gara o quantomeno un concorso di idee tra diversi artisti, rinnovando l’invito a contattare preventivamente l’Ufficio Beni Culturali, per valutare congiuntamente l’iter più consono.
N.B.:
- Si raccomanda di non introdurre nelle chiese beni mobili senza il nulla osta dell’Ordinario, anche quando si provvede con fondi autonomi.
- L’acquisto di nuovi vasi liturgici sia guidato da un senso di sobrietà e di congruità, evitando gli slanci di originalità, e riservando la opportuna considerazione alle indicazioni fornite dalla Conferenza Episcopale.
- Si ricorda che è buona norma non accettare in regalo beni mobili destinati agli edifici di culto, se non a conclusione dell’iter di approvazione, e tenendo conto delle eventuali condizioni poste dall’Ordinario e/o dalla Soprintendenza.
Predisposizione del progetto
Poiché ogni manufatto destinato ad avere una funzione in un luogo di culto o comunque proposto a più persone assume una dignità particolare, si abbia cura di rivolgersi per bozzetti e progetti ad artisti e laboratori qualificati, i quali vantino una sufficiente esperienza nell’ambito dei soggetti a tema sacro e destinati al culto.
I disegni e i progetti da presentare per l’ottenimento del Nulla-Osta dell’Ordinario Diocesano devono possedere caratteristiche di buona leggibilità, in rapporto alla realizzazione finale, documentati come segue:
- Relazione tecnica illustrativa comprendente:
- le motivazioni che determinano la nuova realizzazione, sulla base delle esigenze della committenza e degli orientamenti dell’artista o del laboratorio incaricati;
- la descrizione analitica dei materiali che si prevede di utilizzare, delle tecniche e modalità esecutive, delle misure, indicate nel dettaglio, delle implicazioni derivanti dalla collocazione della/le opera/e, con specifica di eventuali adattamenti sostanziali nell’edificio di destinazione;
- il preventivo di spesa (comprensivo delle spese accessorie: trasporto, installazione, ecc.).
- Elaborato graficodettagliato, riportante inoltre la scala, il dettaglio di elementi significativi, le specifiche della resa colorica e le opportune sezioni per gli oggetti tridimensionali. (Riportare tutta la sezione grafica anche in PDF, allegando il relativo DVD)
- Indicazione del luogo di collocazione, con l’opportuna documentazione fotografica.
- Estratto di mappa, o comunque i dati catastali (foglio e mappale) dell’edificio di culto interessato all’intervento.
- Curriculum dell’artista o documentazione comprovante l’attività svolta dal laboratorio.
Poiché ogni manufatto destinato ad avere una funzione in un luogo di culto o comunque proposto a più persone assume una dignità particolare, si abbia cura di rivolgersi per bozzetti e progetti ad artisti e laboratori qualificati, i quali vantino una sufficiente esperienza nell’ambito dei soggetti a tema sacro e destinati al culto.
Richiesta del Nulla Osta
Il Parroco inoltra all’Ufficio Beni culturali ed Edilizia di culto la richiesta di Nulla-Osta.
Documentazione:
- domanda [vedi fac-simile];
- documentazione ed elaborati grafici in 1 copia cartacea e in formato PDF (vedi alla voce: Progetto).
Osservazioni della Commissione
L’Ufficio Beni culturali ed Edilizia di culto provvederà all’inoltro della pratica alla Soprintendenza, qualora ciò fosse dovuto.
N.B.: dopo la collocazione definitiva della nuova opera, il legale rappresentante provveda a far pervenire all’UBC una documentazione fotografica del manufatto e del nuovo insieme visivo.