Verifica di interesse culturale di beni immobili

La Verifica dell’Interesse Culturale dei beni immobili (V.I.C.) è il procedimento amministrativo che consente di appurare se un immobile è un bene culturale oppure no. E’ un adempimento conseguente all’entrata in vigore del Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, detto anche “Codice Urbani”).

Sono soggetti alla Verifica i beni immobili di proprietà delle persone giuridiche private senza fine di lucro, fra i quali rientrano anche gli Enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, che siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre cinquanta anni.

Pertanto tutti i fabbricati di proprietà delle Parrocchie, la cui costruzione risalga a oltre 50 anni e il cui autore non sia più vivente, dovranno essere sottoposti al procedimento della Verifica.

Questo adempimento è certamente un ulteriore onere burocratico che lo Stato addossa ai privati in quanto dal 1939 non è riuscito ad individuare i beni che necessitano di tutela e di vincolo. Tuttavia il procedimento ha anche un aspetto positivo: una volta concluso l’iter amministrativo viene emesso, da parte del Ministero per i Beni Ambientali e Culturali (MiBAC), o il decreto di vincolo o la dichiarazione che il bene non è soggetto a vincolo. Pertanto una volta per tutte si ha la possibilità di conoscere quali immobili parrocchiali sono soggetti al parere della Soprintendenza e quali no e quindi di superare tutti i contenziosi sorti con i responsabili delle aree tecniche dei Comuni in occasione delle richieste di concessioni o autorizzazioni edilizie.

La Verifica, pertanto, dovrà essere necessariamente richiesta nel caso di un qualsiasi intervento sui fabbricati di proprietà delle Parrocchie o nel caso di una loro alienazione. La CEI ha stipulato un accordo con il MiBAC, individuando nell’Ordinario Diocesano (tramite gli uffici di Curia) il soggetto abilitato alla trasmissione della documentazione per la V.I.C. (trasmissione che viene effettuata sia su supporto cartaceo che informatico). Qui viene fornita la scheda da compilare e da consegnare all’Ufficio Amministrativo della Curia per la successiva richiesta al MiBAC.

In ogni caso, ci si rivolga all’Ufficio Amministrativo Diocesano (mons. Sergio Di Giusto o geom. dott. Paolo Franz) per tutte le delucidazioni e i chiarimenti del caso.

 

Modalità di consegna e materiali da produrre

Per la procedura di Verifica dell’interesse culturale è indispensabile produrre i seguenti materiali:

  • scheda di raccolta dei dati compilata in tutte le sue parti (vedi allegato)
  • minimo 10 massimo 20 foto digitali in formato JPG a colori (dimensione 800x600px peso massimo 1,2MB cadauna), riprese all’interno ed all’esterno dell’edificio interessato alla pratica; (non inviare le foto all’interno di file PDF o DOCX, non verranno accettate)
  • estratto di mappa in formato PDF non antecedente a 6 mesi dalla data della domanda
  • visura catastale per immobile in formato PDF non antecedente a 6 mesi dalla data della domanda

Si invita a presentare il materiale esattamente nei formati e modalità previste.

Il materiale deve pervenire al Geom. Dott. Franz presso l’Ufficio Amministrativo Diocesano (Via Treppo 7, Udine), su CD/DVD o via web all’indirizzo pfranz @ diocesiudine.it

NOTA: le domande pervenute entro il giorno 15 del mese verranno inviate al competente ufficio CET entro il 30 del mese corrente per l’inoltro al MIBAC. Tutte le domande pervenute dopo il 15 del mese verranno inviate nel mese successivo. Le risposte perverranno non prima di 120 giorni, a discrezione del MIBAC, direttamente alla proprietà.