Costituzione di museo

Analisi dello stato di fatto

Sempre più frequentemente nelle nostre comunità si fa strada la convinzione di conservare con cura il patrimonio storico-artistico locale, che quasi sempre è rappresentato in maggioranza da manufatti presenti nelle chiese o comunque pertinenti al percorso religioso; a fronte di presenze rilevanti di materiale significativo, l’ipotesi di costituire un museo locale è caldeggiata da più parti; a fronte di una volontà condivisa di procedere in tal senso, si tengano presenti le seguenti indicazioni:

  1. rendere in considerazione la possibilità di interagire con istituzioni similari presenti sul territorio: di frequente sono presenti, o nel territorio della parrocchia o nei dintorni, dei musei storici o tematici, che potrebbero accogliere una sezione a soggetto religioso. Il progetto, da valutare di volta in volta, dovrebbe prevedere il deposito in comodato gratuito delle opere presso la sede, con il mantenimento della proprietà totale, e la possibilità di definire congiuntamente le modalità di allestimento. Tale soluzione avrebbe il vantaggio di permettere di utilizzare ambienti già predisposti secondo i criteri specifici, di eliminare, o almeno ridurre, i costi di gestione, nonché di fornire proposte organiche e non dispersive agli utenti.
  2. Valutare se la collocazione del museo in locali di proprietà della parrocchia sia concretamente realizzabile e risponda alle oggettive esigenze dei fruitori: dovendo riadattare dei locali realizzati per altre destinazioni, ci si può imbattere in necessità di modifiche particolarmente costose, inoltre la collocazione dell’edificio in zone non facilmente raggiungibili o scarsamente servite potrebbe scoraggiare l’affluenza dei visitatori; potrebbe, pertanto, essere auspicabile l’agire in sinergia con le istituzioni pubbliche e/o avvalersi di collaborazioni esterne.
  3. Prendere contatto con gli Enti ecclesiali contigui per ipotizzare una proposta unitaria sul territorio: la possibilità di offrire un percorso conoscitivo, sviluppato anche su più piani, risulta certamente più accattivante e contribuisce alla valorizzazione turistica di una zona, che, pur non riguardando specificamente l’ambito religioso, contribuisce allo sviluppo sociale e culturale delle comunità.

Verifiche di fattibilità

Pur se ogni comunità può sentirsi gratificata dall’ipotesi di esibire un museo locale, non si sottovalutino le numerose problematiche connesse all’assopirsi degli entusiasmi ed all’impegno che comporta una logica continuità di fruizione. Si consiglia, pertanto, di considerare l’opportunità di un allestimento museale solamente in relazione ad una frequenza turistica e/o di transito particolarmente significativa, tenendo presente quanto segue:

  • Si opti per la costituzione o l’integrazione di Musei del territorio:sia per i problemi gestionali che per una validità espositiva, può essere più adeguato unire insieme le opere rilevanti presenti su un territorio omogeneo, scegliendo con oculatezza la sede, oppure integrare e ridefinire la tipologia di un museo già esistente, avendo cura di separare ed evidenziare le diverse provenienze.
  • Esporre solamente opere che avranno collocazione stabile nello spazio di fruizione: si ricordi che tutti i manufatti antichi non richiedono solo una ridotta e attenta manipolazione, ma sono sensibili agli sbalzi di calore, di umidità e di luce, per cui è necessario che un loro eventuale spostamento sia del tutto eccezionale.
  • Un allestimento ragionato e coerente eviterà sprechi e rischi: non si abbia eccessiva presunzione delle proprie capacità organizzative e, in linea di massima, nemmeno dei collaboratori parrocchiali, per quanto degni della massima stima, ma ci si rivolga a professionisti del settore, evitando del pari, di lasciarsi coinvolgere in progetti sproporzionati alla reale situazione ed alle coerenti prospettive.

N.B.: Si abbia cura in ogni caso di documentarsi riguardo alla normativa esistente ed alle problematiche collegate, consultando esperti e un’adeguata bibliografia.

Predisposizione del progetto

Si abbia cura di procedere per gradi, giungendo alla redazione del progetto (ci si affidi di norma ad uno Studio associato) dopo ampie e coerenti consultazioni, comprendenti anche i Consigli Parrocchiali, onde evitare cambiamenti successivi, o costose varianti.
È opportuno, in progetti di particolare complessità, interloquire preventivamente con l’UBC.Per l’ottenimento del Nulla-Osta dell’Ordinario Diocesano e della Soprintendenza i progetti devono essere completi di:

  1. Relazione tecnica illustrativa sull’edificio o parte di esso che ospiterà il museo, comprendente:
    • i cenni storici sull’edificio (meglio se documentati);
    • la descrizione delle caratteristiche architettoniche e strutturali;
    • le motivazioni che determinano la scelta degli spazi espositivi;
    • la descrizione delle eventuali modifiche interne che si rendono necessarie per la piena funzionalità dei locali (qualora si tratti di modifiche sostanziali, queste rientrano nella tipologia dei restauri e delle modifiche ai beni immobili e necessitano di essere autorizzate ed eseguite preventivamente, con l’iter proprio [vedi sezione relativa]);
  2. Tavole grafiche quotate, riportanti, in scala non inferiore a 1:50, lo stato di fatto ed il progetto, integrate dai particolari esecutivi piante, prospetti e sezioni nelle scale opportune, necessari ad individuare con certezza tutti gli aspetti di dettaglio dell’allestimento progettato.
  3. Relazione esplicativasulla tematica, sulla tipologia delle opere e sugli Enti coinvolti nella realizzazione del museo.
  4. Descrizione analitica della proposta museale:
    • caratteristiche e numero del personale di custodia;
    • sistemi di custodia, di protezione e di monitoraggio degli ambienti;
    • descrizione dei contenitori di opere e strutture dedicate (teche, vetrine e supporti);
    • modalità e tempistica di controllo dello stato di conservazione delle opere esposte.
  5. Schede di catalogazioneper ciascuna delle opere da esporre (vedi fac-simile).
  6. Documentazione fotografica esaustiva
  7. Compagnia assicurativa a garanzia di tutti i rischi.
  8. Dichiarazioni di assenso delle persone fisiche o giuridiche che concedano opere in comodato, permanente o temporaneo.
  9. Estratto di mappa, dell’edificio ospitante, o comunque i dati catastali (foglio e mappale).
  10. Provvedimento dichiarativo dell’interesse culturale , dell’edificio ospitante, ovvero autocertificazione sostitutiva, resa ai sensi del DPR 445/00.

N.B.:Se si prevede di predisporre un Catalogo si abbia cura di presentare:

  • Il progetto dettagliato della struttura del catalogo, indicando il numero delle copie che verranno stampate.
  • La richiesta di autorizzazione alla pubblicazione per ciascuna delle opere di provenienza dal territorio dell’Arcidiocesi.

Richiesta del Nulla Osta

  1. Il Parroco inoltra all’Ufficio Diocesano per l’Arte Sacra e i Beni Culturali la richiesta di valutazione e approvazione (Nulla-Osta) relativa all’intervento:
    La richiesta è composta da:

    1. domanda: da indirizzare all’Ufficio Diocesano per l’Arte sacra e i Beni culturali, via Treppo, 7, 33100 Udine (vedi fac-simile);
    2. documentazione e tavole grafiche, in 3 copie. 
      Vedi alla voce: Progetto
  2. L’UBC, dopo aver esaminato e ottenuto l’approvazione del progetto – qualora non sussistano impedimenti – inoltra alla competente Soprintendenza la pratica per il Nulla Osta e nel contempo trasmette al Parroco il Nulla-Osta dell’Ordinario Diocesano (si ricorda che per procedere alla raccolta delle opere e all’allestimento, è necessario attendere la risposta della Soprintendenza, nonché le autorizzazioni ministeriali, qualora siano necessarie).

Modalità dell’allestimento

A conclusione del’iter di autorizzazione, l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi comunica al legale rappresentante della Parrocchia o dell’Ente ecclesiastico le modalità esecutive dell’allestimento, secondo le indicazioni fornite dalla Commissione d’Arte Sacra e dalla Soprintendenza competente.

Le singole fasi verranno messe in atto con la supervisione dell’U.B.C., ed eventuali consulenze che si rendessero necessarie.

In particolare:

dopo le autorizzazioni relative, l’U.B.C. delegherà una persona che assista alle fasi di allestimento della mostra, il quale rilascerà al curatore responsabile del progetto una dichiarazione di corretta esecuzione.
N.B.:

  1. Nell’eventualità che si voglia arricchire il percorso espositivo con mostre o prestiti temporanei, si seguano le modalità di autorizzazione relative.
  2. in caso di imprevisti o anomalie nelle fasi attuative, l’Ufficio B.C. avrà cura di affiancare la proprietà per ogni ulteriore iniziativa.